Verona: un passo avanti
nella costruzione del Pdac in veneto
Resoconto
del seminario di Alternativa Comunista a Verona (3 giugno)
a cura del Pdac Veneto
Domenica
3 giugno si è svolto a Verona un seminario di formazione organizzato dalla
sezione locale del Pdac. Il seminario, che è stato ospitato nella sede del
Coordinamento migranti di Verona, ha visto la partecipazione di compagni della
città (che hanno sostenuto la candidatura di Ibrahima Barry) e di alcuni
compagni del Pdac delle sezioni vicine. Particolarmente importante la presenza
di rappresentanti delle lotte degli immigrati, di Verona ma anche di altre
città limitrofe.
Durante
la mattina, la relazione di Fabiana Stefanoni, del Comitato centrale del Pdac,
ha illustrato le linee generali del programma dei marxisti in contrapposizione
a quello dei riformisti. A parte i richiami storici, numerosi sono stati i
riferimenti all'attualità: il riformismo oggi in Italia, infatti, si
concretizza nell'operato delle direzioni politiche e sindacali della sinistra,
da Rifondazione a Sel alla direzione della Fiom.
Dopo
una breve pausa pranzo, Francesco Ricci, del Comitato centrale del Pdac, si è
soffermato sulla necessità della costruzione del partito e dell'internazionale
rivoluzionaria: Ricci ha sottolineato in particolare quali sono le condizioni
fondamentali per la costruzione di un partito di tipo leninista (condivisione
del programma, militanza disciplinata, autofinanziamento), a differenza di
quello che avviene nelle organizzazioni riformista ma anche nei gruppi
centristi basati su una struttura lassa. Numerosi sono stati i riferimenti
storici (da Marx ai bolscevichi fino alla fondazione della Quarta Internazionale).
La relazione ha evidenziato come la Lega Internazionale dei Lavoratori - Quarta
Internazionale (Lit) sia oggi l'unica organizzazione internazionale centralista
che si richiama al trotskismo presente in decine di Paesi del mondo e in
espansione nell'ultima fase, anche in Europa. A seguire, c'è stato un vivace
dibattito, con interventi, domande, osservazioni da parte di tutti i presenti.
Come
abbiamo più volte ribadito, nonostante il risultato elettorale del Pdac a
Verona ci abbia positivamente stupiti persino in termini numerici (1000 voti al
candidato sindaco immigrato, nero, operaio e trotskista nella città più
razzista d'Italia sono un risultato eccezionale), lo scopo delle presentazione
elettorale del Pdac, a Verona come in altre città, non è conquistare voti. I
comunisti rivoluzionari utilizzano le elezioni come tribuna, per diffondere il
programma e rafforzare il partito. E così è stato a Verona e in tutto il
Veneto. La risonanza mediatica che ha avuto la candidatura di Ibrahima in
Veneto (di fatto l'unica candidatura comunista di cui si è parlato anche a
livello nazionale) ha permesso di far conoscere il Pdac a tanti compagni di
tutta la regione (e non solo). Dopo le elezioni, il Pdac in Veneto si sta
rafforzando, con nuove adesioni militanti e peraltro è nei fatti l'unica forza
della sinistra che cresce e si rafforza. Il seminario di domenica ci incoraggia
ad andare avanti, nella consapevolezza che solo lo sviluppo delle lotte e degli
scioperi anche in Italia (come già avviene in altri Paesi, dalla Spagna alla
Grecia) creerà il terreno per un reale rafforzamento dei rivoluzionari in
Italia.