LOTTE AD OLTRANZA A MESSINA
Comunicato della Sezione di Messina del Pdac
Il
mondo del lavoro conosce ogni giorno nuovi drammi e situazioni sempre più
disperate; ennesima tragedia nella tragedia si è verificata a Messina. Natale Barca, operaio di 49 anni, colpito
da malore, è morto, mentre occupava per protesta insieme ai suoi compagni di
lavoro uno dei locali dei due bar della stazione centrale e marittima di Messina.
Natale Barca lascia tre figli. Nonostante il grave
lutto i lavoratori, dopo i primi momenti di grande sconforto, hanno ancora una
volta reagito dignitosamente per salvaguardare il loro posto di lavoro:
continuare l’occupazione ad oltranza iniziata il 2 febbraio.
I 20 lavoratori sono stati licenziati, in quanto Centostazioni, la società che gestisce gli immobili delle ex Fs, non ha rinnovato il contratto di locazione alla ditta (Carasi e Coloni) che gestisce il servizio di bar-ristorazione.
L’arroganza padronale si è manifestata subito, sin da venerdì scorso. Centostazioni, “Carasi e Coloni”, e il gruppo Cremonini, che a livello nazionale ha un accordo di massima per la gestione del suddetto servizio di Centostazioni, ma nessuno specifico per Messina, hanno disertato l’incontro all’ufficio provinciale del lavoro, convocato su richiesta della Cgil. E’ sconcertante ed inquietante vedere come alcuni locali rinnovati della stazione centrale continuano a restare chiusi!
Ancora una volta Messina subisce la perdita di un’importante realtà lavorativa, dopo tante altre: Molini Gazzi , Pastificio Pugliesi, 40 operai dell’Ato 3 di Messina ecc. Senza dimenticare i 180 lavoratori di Nebrodi Ambiente e della Fasteco, in servizio all’Ato 1 di Messina, che non si arrendono!
Da venerdì scorso hanno occupato ad oltranza la sede dell’Ato1 e i consigli comunali di Capo d’Orlando e Sant’Agata di Militello, in seguito alle lettere di licenziamento ricevute. Come Partito di Alternativa Comunista manifestiamo la nostra solidarietà ai lavoratori in lotta. Li invitiamo a contare soprattutto sulle proprie forze e su quelle dei loro fratelli di classe in lotta a Messina e fuori provincia.
Invitiamo inoltre i lavoratori a non illudersi degli “interventi” dei vertici istituzionali e delle deputazioni regionali e nazionali, che non hanno mai portato risultati concreti agli operai in lotta.
NON DELEGHIAMO AI POLITICANTI LA GIUSTA LOTTA DEI LAVORATORI. Si veda per tutte la vertenza dei precari marittimi dello Stretto e l’ignobile passerella di politicanti dei due schieramenti apparentemente “contrapposti” (centrodestra, centrosinistra), che ha suscitato tante illusioni e poi tante delusioni. Dai tavoli e tavolini istituzionali non è mai uscito niente di buono per i lavoratori. Dalle vicende dei bar della stazione di Messina si evidenzia ancora una volta come Rfi e le società ad essa collegate persistono nella politica di smantellamento occupazionale della città e dello Stretto, favorendo in tal modo gli imprenditori privati collegati a speculazioni di ogni sorta.
- No ai licenziamenti! Nessun lavoratore deve essere licenziato!
- Stabilizzazione di tutti i lavoratori precari del privato e del pubblico
- Per la difesa del salario, dei diritti e delle tutele!
- Contro l’accordo quadro di rinnovo degli assetti contrattuali firmato da Cisl Uil e Ugl!
- Costruzione di comitati di lotta in tutti i luoghi di lavoro in crisi: Comitati eletti dai lavoratori per dirigere e coordinare le lotte a livello provinciale, regionale e nazionale!
- Riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario ed applicazione di un meccanismo di recupero salariale legato al tasso reale dell’inflazione!
- Scala mobile dei salari e delle pensioni indicizzata mensilmente all’inflazione reale!
- Salario sociale, equivalente al salario medio, per tutti i disoccupati
- Permesso di soggiorno per tutti gli immigrati, con pari diritti politici e sociali dei lavoratori italiani!
- Per la cacciata del governo Berlusconi: per un governo dei lavoratori per i lavoratori, il solo che può superare la crisi capitalistica!