Formigine (Modena)
GLI OPERAI DELLA SITCAR SUL TETTO DELLA FABBRICA
La parola ai protagonisti della lotta
Reportage a cura del PdAC di Modena
Mercoledì 11 novembre. In tutta la provincia di Modena sono in corso mobilitazioni degli operai metalmeccanici della Fiom contro l'accordo separato siglato da Fim, Uilm e Federmeccanica: sit in di protesta, manifestazioni, cortei. A Formigine gli operai della Sitcar - un'azienda che produce materiale per autobus - sono sul tetto da due giorni e non hanno intenzione di scendere.
Verso le 17 del pomeriggio arriva una giornalista di Radio 2, che urla agli operai: "Vi faccio una foto per il sito della radio, alzate le mani!". E gli operai su tetto alzano il pugno.
Quelli sul tetto sono 6 dei 28 operai che sono stati licenziati senza motivo, visto che la produzione non è in calo. Anzi, un motivo c'è, un motivo valido solo per i padroni: la ditta intende trasferire la produzione in Romania, dove la forza-lavoro costa meno. Per incrementare i profitti dei padroni, decine di operai sono lasciati sulla strada.
Il PdAC sezione di Modena ha portato solidarietà alla lotta degli operai e ha raccolto alcune testimonianze al presidio permanente che da due giorni si sta svolgendo davanti ai cancelli: nessun operaio è entrato e nemmeno ai padroni e ai loro scagnozzi è stato consentito l'accesso. Alcune lavoratrici già licenziate in presidio davanti ai cancelli ci spiegano che da tempo sono consapevoli della truffa: il padrone ha utilizzato la cassa integrazione mentre la produzione veniva trasferita in un altro stabilimento: una vera e propria beffa per i lavoratori. Ma sentiamo la loro testimonianza in queste brevi interviste rilasciate per il sito www.alternativacomunista.org:
Parliamo con?
Ornella: Sono Ornella Frignolato, una operaia metalmeccanica del montaggi che dovrebbe rimanere a casa, R.S.U. Fiom Cgil tra l'altro.
Quali sono le ragioni della vostra lotta?
Ornella: vogliono chiudere il montaggio per dare lavoro fuori, perché il lavoro c'è ma lo vogliono portare all'esterno come ormai fanno quasi tutti e noi operai restiamo senza diritti.
Il padrone parla di licenziamenti dovuti alla crisi.
Ornella: Sì, addirittura non vuole nemmeno la cassa integrazione, ma vuole passare subito ai licenziamenti, e via!
Pensate di andare avanti con la lotta?
Ornella: noi teniamo duro, i nostri ragazzi sono su, noi restiamo qui giù e qualsiasi cosa ben venga sperando di ottenere quello che chiediamo.
C'è stata solidarietà da parte degli altri lavoratori a questa lotta?
Ornella: da parte degli altri lavoratori senz'altro, e anche dagli altri lavoratori che sono a casa in cassa integrazione. Non c'è stata invece ovviamente nessuna solidarietà da parte della ditta che prende il nostro lavoro, perché vuole entrare a tutti i costi.
Alternativa comunista è con voi ed è solidale alla vostra lotta. Tu invece sei?
Michele: io sono Michele, operaio.
Michele, raccontaci di questa lotta.
Michele: Stiamo con gli altri operai che stanno sul tetto: li vogliono lasciare a casa. Dobbiamo dare solidarietà a chi viene licenziato. Noi siamo qui sotto al freddo, ma loro passeranno la seconda notte sul tetto e sicuramente soffrono più di noi.
Da un'indagine risulta che i profitti dei padroni sono aumentati del 4% nel 2009. Cosa ne pensi?
Michele: Non conosco questa indagine e non so se sia vera o falsa, ma quello che so è che noi operai siamo nella merda e loro i padroni vanno ai Caraibi! E' questo il fatto.
Allora in bocca al lupo per la lotta.
Michele: crepi.
Tu sei?
Daniele: Daniele Ferri. Stiamo facendo una bella lotta per il posto di lavoro. Perché gli operai hanno diritto al posto di lavoro.
E tu?
Francesco: Io sono Francesco, operaio.
Cosa pensi che debbano fare gli operai in provincia di Modena per risolvere questa situazione di licenziamenti di massa?
Francesco: bisogna andare avanti, lottare. Qui nessuno ti regala niente. Io dico con la lotta e tutti uniti qualcosa di buono riusciamo a ottenere.
Quindi l'unica strada per riuscire a ottenere qualcosa è quella della lotta.
Francesco: sono d'accordo, bisogna lottare tutti insieme.