Cresce la repressione.
A Cremona la giunta vieta la piazza al Pdac
NESSUNO CI CACCERA' DALLE PIAZZE
di Massimiliano Dancelli (*)
Non è un caso che mentre più forti si fanno gli attacchi del governo "tecnico" borghese, sostenuto da Pd e Pdl, e mentre si moltiplicano (per quanto ancora frammentate) le risposte dei lavoratori e dei giovani, si inasprisca la repressione. Lo dimostra la vicenda della Tav, con gli inquisiti e la militarizzazione di un'intera area, che ha portato ieri al grave ferimento del compagno Luca Abbà. E lo dimostra, nel suo piccolo, la vicenda di Cremona, dove da quasi un mese la giunta (di centrodestra, col silenzio complice della cosiddetta opposizione di centrosinistra) nega al Pdac il permesso di fare presidi nel centro cittadino.
Avendo
appreso che d'ora in poi la politica della giunta sarà quella di negare il
centro a tutte quelle forze politiche non rappresentate né in consiglio comunale
né in parlamento, abbiamo deciso, data la gravità della questione, di chiamare
a raccolta tutte le forze della sinistra cremonese per protestare appunto nel
centro cittadino.
Così sabato
25 abbiamo attraversato tutto il centro della città (passando anche dalla
piazza del Duomo, tradizionalmente vietata alle manifestazioni politiche) vestiti
con tabelloni di protesta su cui campeggiavano scritte contro Monti, contro la
repressione, contro la chiusura della città a chi manifesta e lotta.
Se
l'intenzione della giunta borghese era quello di rendere invisibili i comunisti
in città, il risultato è stato capovolto. La sfilata in pieno centro è
risultata molto visibile e ha riscosso vari attestati di solidarietà e
applausi.
All'iniziativa
hanno partecipato: il movimento studentesco, singoli militanti di Rifondazione,
attivisti dei centri sociali, attivisti della Cub e del sindacalismo di base,
lavoratori e giovani.
La piazza che
pensavano di negarci, ce la siamo ripresa con la lotta.
(*) Pdac, sezione di Cremona