Partito di Alternativa Comunista

Cremona Il 25 aprile non

Cremona

Il 25 aprile non è di tutti

Ecco perché abbiamo contestato i comizi


guarda il video della contestazione

http://www.youtube.com/watch?v=0Hdwod8b8t4&feature=youtu.be


 


 

di Mirko Seniga (*)

 

 

 

25 aprile

 

E' partito da piazza S. Luca alle 10:30 il nostro corteo, staccato da quello delle istituzioni borghesi, per la festa della Liberazione dal nazifascismo. In testa al corteo un grande striscione che diceva “Basta tagli, basta sfratti. Ma quale Liberazione? Basta Fascismo.”

Era il corteo unitario organizzato da Pdac, centri sociali, studenti e lavoratori ed era pari o superiore al corteo "ufficiale" che lo precedeva, staccato di un centinaio di metri, organizzato da Pd, Pdl, Rifondazione, ecc.

Dietro allo striscione unitario il Pdac ha partecipato con un proprio spezzone al corteo che ha percorso le vie centrali della città.

Lo spezzone del corteo ha scelto di distaccarsi dalle istituzioni borghesi guidato dal sindaco Perri (Pdl, ex Msi) che, tra l'altro, in varie occasioni ha concesso spazi di propaganda a esponenti di estrema destra (Forza Nuova, Casa Paund) all'interno di Cremona.

Una volta giunto nella piazza del Duomo il nostro "contro-corteo" ha posizionato lo striscione a pochi centimetri dal palco delle "autorità", coprendolo letteralmente. Poi abbiamo iniziato una fortissima contestazione, di fatto coprendo i comizi del sindaco e di Agazzi, rappresentante della provincia.

La contestazione è stata caratterizzata da diversi slogan antifascisti interrompendo e mettendo in grossa difficoltà il sindaco Perri, che pochi mesi fa ha concesso uno spazio a Casa Paund per una iniziativa pubblica e ha accordato il permesso di aprire una sede pubblica. La forte contestazione ha impedito alla parte di corteo che sosteneva le istituzioni di sentire i due discorsi. Alla fine dei due disorsi istituzionali il Pdac e il resto del corteo anti-istituzionale hanno lasciato la piazza con lo slogan “ora e sempre resistenza”. E' stata una contestazione significativa per la città di Cremona, caratterizzata da contenuti importanti, con una forte presenza studentesca. Cntestazione a cui ha partecipato oltre metà della piazza mentre la restante metà ha assistito in silenzio, non cercando in alcun modo di tutelare il palco delle "autorità".

 

(*) direttivo Pdac Cremona

 

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La dichiarazione del Pdac pubblicata su La Provincia

(28 apriel 2013)

 

Il 25 Aprile non è una festa per tutti. Ecco cosa abbiamo voluto dire come Alternativa Comunista, insieme ai centri sociali, contestando i comizi conclusivi del 25 aprile a Cremona.

E' un fatto storico: la Resistenza fu opera, in primo luogo, degli operai (che diedero il via alla lotta con gli scioperi del marzo 1943) e delle masse popolari che avevano subito per venti anni l'oppressione fascista. Durante il ventennio non raddoppiò solo lo sfruttamento dei lavoratori ma anche i profitti dei capitalisti che, non per niente, del fascismo furono i principali sostenitori.

Abbiamo voluto quindi rimarcare il carattere di classe della Resistenza e della festa che la ricorda. E per questo abbiamo contestato non solo Perri ma anche le altre "autorità" che stavano su quel palco, rappresentanti del centrodestra e del centrosinistra uniti, così come uniti stanno preparando con Letta un nuovo governo anti-operaio per scaricare ancora una volta i costi della crisi del capitalismo sui lavoratori.

Quanto a Pizzetti [parlamentare del Pd], che vaneggia di "servizi d'ordine", ringrazi piuttosto per la bonarietà con cui è stato contestato. Guardi alle lotte che infiammano l'Europa e il Nord Africa e rifletta sul fatto che quando le masse si sollevano nelle piazze contro chi le sfrutta non sempre si limitano a urlare, come abbiamo fatto noi l'altro giorno in piazza. Così fu nel 1945, così sarà in un futuro non lontano quando anche nel nostro Paese vi sarà un'ascesa delle lotte operaie e studentesche per spazzare via quella miseria che è fondamento di questa società divisa in classi che insieme Perri e Pizzetti rappresentavano il 25 aprile sul palco che abbiamo contestato. Una contestazione, come si vede dalle immagini, cui ha partecipato almeno metà dei manifestanti e la stragrande maggioranza dei giovani presenti in piazza. Giovani che, con tutta evidenza, non si sentono rappresentati da Pizzetti.

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