Per la costruzione dell'Internazionale rivoluzionaria
di Valerio Torre
In realtà, ciò ha confermato la valutazione negativa che già dai tempi della nostra militanza nell’Amr come sezione nazionale del Crqi, iniziavamo a maturare su un’organizzazione che, pur richiamandosi formalmente ai principi del leninismo e del trotskismo, va costruendosi come struttura edificata intorno ad un guru intoccabile (Altamira): al pari del Po stesso, la cui base, impegnata com’è in un iperattivismo più esecutivo che politico, non discute ma si affida ciecamente alla direzione ed alle sue decisioni. Ed in questo senso, sono rimaste pienamente confermate le ragioni della nostra rottura con l’Amr di Ferrando, attesa l’inconciliabilità di quest’ultima - concepita come “partito del leader”, con una base lassa (costituita da iscritti che non sono legati dall’adesione a saldi principi di un’organizzazione leninista ma tenuti insieme da un generico richiamo ad una mitica “unione dei comunisti”) ed una struttura verticistica fortemente centralizzata (sostanzialmente ritagliata intorno ad uno o due leader che decidono in perfetta solitudine) - con le modalità di costruzione di un partito, qual è quello che noi vogliamo, che si richiama ad un effettivo e pienamente realizzato centralismo democratico.
Conseguentemente, gli organismi dirigenti di Pc-Rol hanno preso atto dell’irreversibile rottura con il Crqi, determinata dalla valutazione negativa del grado e della prospettiva di costruzione di questa tendenza.
La realtà globale del dominio capitalistico, della divisione internazionale del lavoro, della lotta di classe e soprattutto la realtà della prospettiva alternativa, cioè il socialismo - il cui consolidamento come sistema sociale è possibile solo su scala internazionale - sono le basi oggettive che rendono ineludibile il carattere internazionale del partito proletario.
Decenni di dominio stalinista-riformista sul movimento operaio italiano hanno fatto dimenticare, a livello di massa o di avanguardia larga, la verità elementare che ogni sviluppo del movimento operaio rivoluzionario è sempre stato legato alla sua organizzazione in forma internazionale.
Già Marx, nell’introduzione del Manifesto del partito comunista del 1848, teorizzava la nascita della Lega dei comunisti come partito internazionale. E così è sempre stato per il marxismo rivoluzionario, attraverso le diverse fasi della I, Il e III Internazionale.
La battaglia per la rifondazione dell’Internazionale rivoluzionaria - contro lo stalinismo delle varie “vie nazionali” al socialismo - costituisce dunque un elemento essenziale ed ineludibile della battaglia politica dei comunisti. Battaglia che deve andare nel senso della rifondazione della Quarta Internazionale, che, pur avendo subito, a partire dagli anni ’50, un processo di degenerazione politica e divisione organizzativa, rimane l'unico riferimento programmatico possibile per chi vuole costruire il partito internazionale della rivoluzione proletaria.
Con queste due grandi tendenze abbiamo allacciato rapporti politici per chiarire le rispettive posizioni, avendo già avuto modo di appurare che le divergenze fra queste due organizzazioni (e quelle con Pc-Rol) non sembrano tali da impedire, ove le stesse vengano chiarite politicamente, la possibilità di praticare la strada della loro unificazione, non già come operazione dei vertici, bensì come ampia discussione fra i militanti delle diverse posizioni espresse e che abbia come sbocco finale un passaggio importante nel processo della rifondazione della Quarta Internazionale
Per questa ragione, abbiamo proposto alla Lit ed alla Ft un serrato percorso di dibattito comune (che ha già preso le mosse da una serie di incontri, di scambio di documenti e di articoli sui rispettivi organi di stampa), anche invitando i loro dirigenti a partecipare alla sessione dei lavori del nostro prossimo Consiglio nazionale di fine settembre che licenzierà le tesi per il congresso costitutivo del nuovo partito; ed a margine di quella sessione si svilupperanno delle riunioni congiunte sempre nella prospettiva della chiarificazione delle reciproche posizioni. Quel che è certo è che entrambe le tendenze hanno molto favorevolmente accolto la nostra proposta, proponendo a loro volta uno sviluppo ulteriore dei rapporti politici (ad esempio, invitandoci ad inviare un nostro militante in Argentina ed in Brasile per farlo partecipare attivamente al lavoro politico delle loro sezioni nazionali più importanti, il Pts argentino ed il Pstu brasiliano).
Tuttavia, ben può dirsi che molti passi in avanti, da questo punto di vista, sono stati fatti: e perciò il bilancio del lavoro collettivo svolto è assolutamente positivo. E deve essere sottolineato, appunto, il carattere “collettivo” (connotato da un’ampia discussione all’interno degli organismi dirigenti e dall’informativa costante di tutto il corpo militante) del lavoro di costruzione internazionale di Pc-Rol, dal momento che durante la nostra militanza all’interno della vecchia Amr lo sviluppo dei rapporti internazionali era stato affidato in tutto e per tutto ad un solo compagno, con l’ovvia conseguenza di privare gli organismi dirigenti della discussione e dell’istruttoria per assumere le necessarie decisioni.