Cile: solidarietà a Edu Gallardo! Per la libertà sindacale!
Il Pdac, sezione italiana della Lit Quarta Internazionale, pubblica qui un comunicato del Sindacato minerario interaziendale – Sim del Cile che fa appello alla più ampia campagna per il diritto alla libertà di associazione e per l'immediato reintegro di Edu Gallardo, compagno del Mit, sezione della Lit in Cile, in prima linea nelle dure lotte dei minatori. Edu è stato licenziato per la sua attività sindacale da una multinazionale italo-spagnola (Ossa Pizzarotti) che, oltre a sfruttare le ricchezze naturali del Cile, umilia gli operai (già costretti a condizioni di lavoro disumane). Il Pdac si unisce alla campagna internazionale.
Il 29 ottobre 2021 è nato in Cile il Sindacato nazionale interaziendale dei lavoratori della miniera (Sim), a seguito di un processo iniziato il 12 dello stesso mese, con una particolare presenza tra i lavoratori subappaltati della Codelco e delle miniere private di tutto il Paese. Edward Gallardo Basay (Edu) è eletto presidente del sindacato stesso.
Subito dopo la costituzione del Sim, le società Ossa Pizzarotti e Geovita Salfa Corp hanno licenziato tre dirigenti sindacali, Edu, Franco e Oscar, nonché un membro della base sindacale, al fine di intimidire, demoralizzare e interrompere le adesioni al nuovo sindacato combattivo.
Il sindacato ha avviato subito una campagna a difesa dei suoi attivisti e dirigenti. Dopo un po’ di tempo, nonostante l’inerzia dell'ispettorato del lavoro di Calama, il caso è arrivato in tribunale dove, essendo i lavoratori dipendenti di imprese differenti, la causa di Edu è stata separata da quelle di Oscar e Franco.
Ebbene, nel caso di Franco e Oscar si è ottenuto il reintegro dei compagni e il pagamento dei cinque mesi di stipendio dovuti. Si è ottenuto anche il reintegro e i rispettivi pagamenti del compagno di base, Benjamin. Questa è stata una vittoria importante per il Sim, anche se Benjamin ha deciso di non tornare in azienda, troppo stanco dopo molti anni passati nelle miniere. Per quanto riguarda Franco e Oscar, questi compagni sono in pieno processo di reintegro nei loro turni di lavoro.
Per quanto riguarda il nostro presidente, Edu, il processo giudiziario continua, ma siamo certi della vittoria e del suo ritorno al lavoro. Allo stesso modo, incoraggiamo la nostra base a rimanere unita e organizzata e invitiamo i minatori a continuare a unirsi alla Sim.
Nonostante gli attacchi portati avanti dalle imprese, questo sindacato, che si è mobilitato per questo e per altri motivi nei luoghi di lavoro, continua a crescere e a costruirsi nella base. Stiamo portando avanti trattative collettive e stiamo preparando le prossime battaglie con grande forza. Per questo invitiamo la nostra base e coloro che stanno entrando a fidarsi di questa organizzazione che si ribella con rabbia contro tutte le politiche antioperaie dei padroni, contro le burocrazie sindacali, contro le cattive politiche che portano all’abbattimento dei diritti e dei benefici conquistati negli anni, contro condizioni di lavoro peggiorate dalle attuali gare d'appalto (incluse quelle collettive, come lo stesso contratto quadro, che non è stato migliorato dal 2013 e che non trova applicazione nel sito di Chuqui).
Dobbiamo riprenderci tutto quello che ci hanno tolto ed è per questo che il nostro sindacato è in lotta. La Sim porta avanti un programma sindacale e politico che comprende la lotta costante per il rispetto dei diritti dei suoi membri e per il miglioramento delle condizioni economiche, lavorative e ambientali inerenti al lavoro e alle rivendicazioni collettive, sulla base dei metodi storici della lotta di classe.
Promuoviamo inoltre la lotta contro le esternalizzazioni, contro il «Codice del lavoro», per il diritto di sciopero senza condizioni, per la possibilità di fare trattative nei vari rami della produzione, per una paga nazionale per l'estrazione mineraria, per porre fine alle Afp (fondi pensione).
Sosteniamo anche la battaglia centrale che abbiamo promosso con Edu, arrivata anche alla Convenzione, per la nazionalizzazione delle grandi compagnie minerarie senza indennizzo e sotto il controllo dei lavoratori e delle comunità, per rispondere a tutti i bisogni delle masse popolari (alloggi, sanità, istruzione, pensioni, lavoro, stipendi, ecc).
Per quanto riguarda gli attacchi anti-sindacali, stiamo avviando una vasta campagna internazionale per il reintegro del nostro presidente, per il diritto democratico di organizzarci e per la più generale libertà sindacale. È in questo quadro che stanno arrivando video e foto di sostegno e si stanno organizzando giornate di solidarietà in appoggio a Edu che è senza stipendio da più di sei mesi. Un'intera rete di aiuti sarà articolata a livello internazionale. Non escludiamo azioni di mobilitazione contro gli attacchi dei padroni. A breve lanceremo un Comitato per la libertà di associazione.
Facciamo appello a tutte le organizzazioni sindacali, sociali, politiche, culturali, studentesche, di lavoratori di base a unirsi a questa campagna a favore della libertà di associazione e per il rispetto del diritto democratico dei lavoratori ad organizzarsi.
Come sindacato non ci possiamo tacere di fronte alla criminalizzazione e alla repressione da parte dello Stato attraverso la sua polizia contro i lavoratori terziarizzati di Enap: alzeremo la nostra voce per rigettare questi fatti e sostenere i lavoratori in tutte le loro richieste. Il regime di subappalto è iniquo e regressivo, separa i lavoratori in categorie. Questo non può continuare ad esistere. Per questo chiediamo di lottare per uno dei nostri assi programmatici come sindacato, che è quello di porre fine alle esternalizzazioni.
Infine, chiediamo ai lavoratori del Cile di organizzarsi per lottare, perché nessun governo e nessuna convenzione ci garantirà qualcosa: dobbiamo imporre le nostre rivendicazioni e per questo dobbiamo unirci, coordinarci e lottare insieme.
Chiediamo alla multinazionale spagnolo-italiano di Ossa Pizzarotti il reintegro immediato del nostro compagno Edu e diciamo al governo di rispettare, promuovere e far rispettare alle imprese e al Codelco la libertà sindacale e il diritto all'organizzazione dei lavoratori. Allo stesso governo e al Ministero del lavoro e alle sue istituzioni diciamo di permettere davvero il diritto democratico dei lavoratori di organizzarsi e reintegrare il compagno Edu nelle sue funzioni.
Per la libertà sindacale, per il diritto di libera associazione e di organizzazione sindacale, per il diritto di eleggere e essere eletti come dirigenti sindacali e delegati, per il diritto al lavoro.
Reintegro immediato di Edu Gallardo e il pagamento del suo stipendio!
Viva i sindacati, viva i lavoratori organizzati, abbasso ogni forma di lavoro esternalizzato!
Sindacato nazionale interaziendale dei lavoratori della miniera (Sim) – Cile