per imporre l'aborto legale, sicuro e gratuito
(sezione della Lit-Quarta Internazionale)

Le immense mobilitazioni, le occupazioni delle scuole, le donne che hanno dormito accerchiando il Congresso hanno imposto ai deputati di pronunciarsi sull'aborto legale in Argentina. La possibilità di legalizzare l'aborto nel nostro Paese è un grande passo per le donne, essenzialmente per le lavoratrici e per le donne povere che sono quelle che muoiono per aborti clandestini.
La legalizzazione dell'aborto, in condizioni igieniche e sanitarie, gratuito e libero in ospedale è ancora un obiettivo da raggiungere: è un diritto che dobbiamo imporre con la forza della mobilitazione e lottando insieme a tutta la classe operaia
Molti degli stessi deputati che hanno votato contro le pensioni, che hanno appoggiato la repressione a dicembre, ora spinti dalla lotta e dalla speculazione elettorale, hanno votato la legge che è stata presentata congiuntamente da tutti i blocchi politici insieme alla Campagna nazionale per il diritto all'aborto. Per questo motivo, continuiamo a diffidare di quel covo di banditi che è il parlamento e raddoppiamo la lotta nelle strade.
Benché Macri voglia porsi come democratico permettendo il dibattito, o dicendo che non vieterà il progetto, è il principale nemico di questo diritto.
Il governo taglia, chiude ospedali, licenzia medici e lavoratori della salute, riduce il budget per le forniture. Attacca l'educazione pubblica, impedisce che si impartisca educazione sessuale nelle scuole, non garantisce che ci sia accesso agli anticoncezionali gratuiti, cose che sono già previste dalla legge.
Macri individua un budget minimo per combattere la violenza maschilista, mentre le donne e le bambine continuano ad essere violate. Macri si è accordato col Fmi a costo della nostra salute ed educazione pubblica, cioè continua a ridurre ogni possibilità di applicare la legge se si arrivasse a votare.
Dal momento che il Pstu e Lucha Mujer stanno spingendo la lotta per l'aborto legale, siamo scesi in strada e oggi gridiamo di gioia con tutte le donne che nonostante il freddo erano in lotta, ma continueremo a dire che per garantire questo diritto dobbiamo combattere insieme all'intera classe lavoratrice.
Se la Cgt per il 25 dovesse anche essere per il diritto all'aborto legale, sicuro e gratuito, le direzioni che esitano ad affrontare il governo e che ritardano lo sciopero generale hanno l'obbligo di includere questo diritto e non continuare a lasciare il lavoratori come hanno fatto l'8 marzo. Per superare i limiti della legge stessa, per imporre l'aborto legale, i lavoratori devono lottare contro le manovre di aggiustamento, abbattere il piano di fame e abbandonare Macri e il Fmi, in modo che a governare siano i lavoratori che sono gli unici che possono garantire realmente i diritti delle donne.