Sciopero
generale:
facciamo come la
Francia!
In Francia i lavoratori e le lavoratrici
il 12 settembre hanno dato vita a una grande giornata di sciopero generale
unitario contro le politiche del governo Macron e contro l’applicazione della
riforma del lavoro: centinaia di migliaia di persone sono scese in piazza in
tutte le principali città. In continuità con il 12 settembre, da subito si è
rilanciata una nuova giornata di sciopero il 21 settembre. Le politiche
padronali del governo Gentiloni non hanno nulla da invidiare a quelli del suo
omologo d’oltralpe: basta pensare ai miliardi regalati alle banche e ai ripetuti
attacchi al diritto di sciopero: e si annuncia un’altra Finanziaria lacrime e
sangue. Eppure molto diverso da noi è il quadro degli scioperi e delle
mobilitazioni dell’autunno. L’elemento che più spicca è l’assenza di proposte di
mobilitazione e sciopero da parte dei grandi apparati sindacali Cgil, Cisl e
Uil. I segretari generali di questi sindacati sembrano più impegnati ad
attaccare, insieme col governo e coi padroni, le lotte dei lavoratori e delle
lavoratrici che a costruire azioni di resistenza: emblematici sono le vergognose
dichiarazione della Furlan (Cisl) e della Camusso (Cgil) in merito alle
mobilitazioni dei lavoratori Alitalia e dei lavoratori dei trasporti in
generale.
Nonostante il complice immobilismo di Cgil,
Cisl e Uil, sono numerose le vertenze e le lotte in corso in diversi settori e
luoghi di lavoro. Continuano le mobilitazioni dei lavoratori Alitalia (nuove
giornate di sciopero e di lotta sono previste per l’autunno), degli altri
settori dei trasporti (dal trasporto locale ai ferrovieri), delle
telecomunicazioni e del telemarketing (pensiamo alle lotte in Tim, Almaviva,
Transcom, ecc), delle cooperative e della logistica. Alcuni di questi settori
(trasporti e logistica) hanno dato vita il 16 giugno scorso a una importante
giornata di sciopero unitario, con il protagonismo diretto dei lavoratori e
delle lavoratrici. La richiesta di scioperare nacque da un appello dei
lavoratori Alitalia, una lotta importante anche per il valore simbolico che
assume nello scontro contro il governo, le privatizzazioni, l’opportunismo dei
grandi sindacati burocratici: i lavoratori di Alitalia, con il supporto del
sindacato di base (Cub Trasporti), sono riusciti con gli scioperi, la lotta e il
referendum a sferrare un duro colpo al piano del governo e dell’azienda
supportato da Cgil, Cisl e Uil.
Come hanno scritto giustamente le realtà
riunite nel Fronte di Lotta No Austerity, anche in Italia “lo sciopero generale
si presenta come l’appuntamento più importante dei prossimi mesi”. In un quadro
sociale caratterizzato da disoccupazione di massa e condizioni di vita e di
lavoro sempre più pesanti, con un progressivo smantellamento dei servizi
pubblici (dalla scuola alla sanità), con violenze continue ai danni di
immigrati, donne e lgbt, la costruzione di un grande sciopero generale è
un’esigenza urgente della classe lavoratrice del nostro Paese. Un’esigenza
purtroppo ostacolata non solo dai grandi apparati burocratici, ma anche dalle
direzioni del sindacalismo conflittuale (“di base”) che, spesso ignorando le
esigenze dei lavoratori e persino la loro stessa base, non sembrano animati
dalla volontà di arrivare a una data unitaria di sciopero: il rischio è che si
arrivi, come lo scorso autunno, a due giornate di sciopero generale di fatto
contrapposte. Riteniamo che si tratti di dinamiche autoreferenziali e settarie
da contrastare con fermezza. Soprattutto, si tratta di dinamiche distanti da
quello che accade nei luoghi di lavoro, dove i lavoratori e le lavoratrici
esprimono con chiarezza l’esigenza di lottare e scioperare uniti. E’ per questo
che, prendendo esempio da quello che fanno i sindacati conflittuali di altri
Paesi – dalla Francia alla Spagna al Brasile – occorre che lo sciopero generale
sia costruito con un percorso di assemblee nei luoghi di lavoro, dando la parola
– nei fatti e non solo a parole – alle lavoratrici e ai lavoratori in lotta che,
non abbiamo dubbi, saranno a favore di una data di sciopero unitaria.
Il Partito di Alternativa Comunista è
al fianco delle lavoratrici e dei lavoratori in lotta. Facciamo appello agli
attivisti dei sindacati affinché si pronuncino per l’individuazione di una data
unitaria di sciopero generale fondata sulle esigenze della lotta e dei
lavoratori.
Per uno
sciopero generale unitario contro le politiche del governo Gentiloni
e contro i
padroni!