Brasile
Le gigantesche
manifestazioni del 15 marzo
(Dal palco
della Avenida Paulista, invasa dai manifestanti, parla Zé Maria,
dirigente del
Pstu, sezione
brasiliana della Lit-Quarta Internazionale)
Ieri, 15 marzo, è stata una giornata
indimenticabile per il Brasile.
Masse sterminate hanno occupato le piazze di
decine di città, dalle principali San Paolo e Rio de Janeiro, fino alle
capitali di Stati minori. Le manifestazioni erano contro le politiche del
governo: a partire dalla controriforma pensionistica (che eleva l'età minima e
il numero di anni di contributi necessari per la pensione) e dalla controriforma
del codice del lavoro. Due proposte avanzate dal precedente governo di Dilma
(del Partito dei Lavoratori diretto da Lula) che sono state riprese e portate
avanti dall'attuale governo Temer.
Il Pstu, sezione italiana della Lit-Quarta
Internazionale, e la Conlutas (il più grande sindacato di base del mondo, in cui
svolgono un ruolo di direzione i compagni del Pstu) era tra i principali
promotori e in prima fila in ogni piazza del Paese.
Da mesi il Pstu sta sostenendo la necessità
di costruire un grande sciopero generale nazionale che paralizzi il Paese,
faccia cadere il governo e apra la strada a un governo operario, sostenuto da
comitati di lotta dei lavoratori. Le burocrazie sindacali chiaramente sono
ostili a questa prospettiva e sostengono invece - insieme al grosso della
sinistra brasiliana e internazionale, con la sola esclusione del Pstu e della
Lit-Quarta Internazionale- una prospettiva di un nuovo governo di
centrosinistra, col rilancio di Lula nel 2018.
Ma le imponenti manifestazioni di ieri, con
gli scioperi massicci nella cintura operaia di San Paolo, dove si producono
le automobili di tutte le grandi multinazionali, dalla General Motors alla
Fiat, e dove svolge un ruolo egemone la Conlutas, il blocco per 24 ore del
trasporto urbano (con alla testa i "metroviarios" di San Paolo e il loro leader,
Altino del Pstu), gli scioperi di 24 ore in molte categorie, lo sciopero dei
funzionari pubblici, dei chimici, dei lavoratori delle poste, degli edili, della
sanità, degli insegnanti, degli studenti, i blocchi stradali organizzati
dagli operai in tutto il Paese, tutto ciò dimostra che la classe operaia e le masse lavoratrici brasiliane hanno la
forza non solo per fermare le controriforme del governo ma, a questo punto, per
osare molto di più.
Nei prossimi giorni continueremo a seguire
lo sviluppo delle mobilitazioni e a riferirne nella nostra news e sul nostro
sito, cercando di colmare il significativo silenzio di tutta la sinistra
riformista (ma anche di quella che si definisce "rivoluzionaria").
Intanto pubblichiamo alcune foto della
grandiosa giornata di ieri che valgono più di molte parole: immagini
dell'Avenida Paulista invasa dai manifestanti e altri cortei. Segnaliamo che sul
sito della Lit www.litci.org e su quello del
Pstu