Partito di Alternativa Comunista

Via Trump, Putin e Netanyahu da Palestina e Ucraina! Per la vittoria della Resistenza palestinese e ucraina!

Via Trump, Putin e Netanyahu da Palestina e Ucraina!

 

Per la vittoria della Resistenza palestinese e ucraina!

 

 

 

Dichiarazione della Lit-Quarta Internazionale

 

Il primo mese dell'amministrazione Trump è stato caratterizzato da uno sconvolgimento globale che sta aggiungendo seri elementi di crisi all'ordine mondiale, come la politica nei confronti di Putin e dell'Europa e i suoi impulsi annessionistici.
Trump è a capo di un governo di estrema destra nel più importante Paese imperialista del pianeta. Tenterà di deportare milioni di immigrati, nonostante finora si sia limitato a fare ciò che ha fatto Biden, anche per la resistenza opposta dagli stessi immigrati.
Sta anche attaccando duramente i diritti delle persone lgbt+ e tutte le conquiste delle lotte contro le oppressioni. Inoltre, sta cercando di licenziare centinaia di migliaia di dipendenti statali e attacca le poche leggi ambientali statunitensi, mentre Musk è impegnato in una grande operazione di ridimensionamento dello Stato sociale e di deregolamentazione delle grandi imprese.
Trump difende il suo programma di estrema destra in nome della «libertà», che significa libertà totale per le grandi imprese di fare ciò che vogliono, compreso il controllo dei social media e la diffusione di fake news. Sta portando avanti un progetto autoritario, aumentando drasticamente il potere dell'esecutivo per scavalcare il Congresso e sta già superando i limiti della Costituzione. A tal fine sta anche modificando il comando delle forze armate.
L'imperialismo statunitense rimane egemone in termini economici, finanziari, militari e geopolitici, ma deve confrontarsi con l'emergente imperialismo cinese. Trump, con il suo «Make America Great Again», cerca di ristabilire questa egemonia, ma in modo diverso dall'altra fazione imperialista borghese rappresentata dal Partito Democratico. In un certo senso, considera il declino americano come un dato di fatto e vuole concentrare i suoi sforzi sul confronto con l'imperialismo cinese.
I dazi che sta applicando sono una misura difensiva contraria alla classica apertura tariffaria della globalizzazione, che si basava su un livello di produzione dell'imperialismo chiaramente superiore a quello attuale.
Trump esprime il declino degli Stati Uniti con la sua posizione nei confronti della Russia riguardo la guerra in Ucraina, legittimando l'invasione di Putin. Afferma che la sicurezza europea è compito degli europei, il che è in linea con la sua logica di riduzione della spesa degli Stati Uniti nella regione per concentrarsi sui rapporti con la Cina. Cerca un'alleanza con Putin per allontanarlo dalla Cina e rafforzare l'estrema destra europea, sostenuta da entrambi.

 

Tutto il sostegno alla resistenza ucraina!

Trump ha modificato la politica dell'imperialismo statunitense relativa alla guerra in Ucraina, accettando e legittimando l'invasione russa e l'annessione dei territori occupati. Ha cercato di costringere Zelensky a firmare un accordo per lo sfruttamento di terre ricche e minerali rari come specie di compensazione per le spese statunitensi sostenute per la guerra. Un accordo coloniale così sfavorevole all'Ucraina che il suo presidente è stato costretto a rifiutarlo.
Questo rende le cose molto più difficili per la Resistenza ucraina, che non è ancora sconfitta, ma si trova in una situazione difficile. Da tre anni il popolo ucraino resiste eroicamente all'invasione di un esercito molto più potente. La guerra di trincea nella regione del Donbass mostra una lenta avanzata dell'invasione russa, ma con pesanti perdite per gli invasori.
Zelensky ha scommesso tutto sul sostegno dell'imperialismo statunitense ed europeo e ora gli è stato tolto il tappeto da sotto i piedi. Trump e Putin hanno avviato negoziati, escludendo l'Europa e l'Ucraina, per un «accordo» che legittimi l'annessione di porzioni dell'Ucraina da parte della Russia.
L'imperialismo non fa ciò che vuole. Fa quello che può. L'imperialismo americano può fare molto, perché è il più forte. Ma il risultato delle sue azioni dipenderà da vari equilibri politici, economici e militari. La guerra in Ucraina non finirà perché lo vuole Trump. Un sentimento di indignazione verso Trump attraversa oggi il popolo ucraino. La lotta eroica della Resistenza ucraina continua e richiede un sostegno maggiore da parte degli attivisti e delle masse mondiali rispetto a quello che ha ricevuto finora.
Il neo-stalinismo globale, che ha sostenuto in modo schiacciante l'invasione di Putin con un discorso «antimperialista», è ora dalla stessa parte di Trump.
Come Lit-Quarta Internazionale, ci battiamo per la sconfitta dell'invasione e dell'occupazione di Putin e per la difesa dell'integrità territoriale e della sovranità dell'Ucraina. Respingiamo l'«accordo di pace» di Trump e Putin e denunciamo la proposta di saccheggio imperialista dell'economia ucraina. Manteniamo il nostro appello alla solidarietà attiva della classe operaia mondiale con la Resistenza ucraina e sosteniamo il suo diritto a ottenere le armi necessarie per continuare la lotta.
Chiediamo la cancellazione del debito estero dell'Ucraina nei confronti del Fmi e di tutti gli usurai imperialisti! Denunciamo anche l'imperialismo europeo, i cui aiuti frammentari all'Ucraina non sono mai stati destinati a garantire la sua vittoria, ma solo a indebolire Putin. Anche i loro piani per gli armamenti e l'aumento delle spese militari non servono ad aiutare l'Ucraina, ma per perseguire i loro obiettivi imperialisti. Non ci sono imperialismi buoni!
Difendiamo l'indipendenza politica dei lavoratori ucraini contro il governo neoliberista di Zelensky. Difendiamo l'indipendenza dei lavoratori contro tutti gli imperialismi.

 

Tutto il sostegno alla lotta palestinese!

L'accordo per il cessate il fuoco a Gaza è stata una vittoria importante per i palestinesi, anche se parziale. Israele, anche dopo un anno di barbaro genocidio, non è riuscito a liquidare Hamas e a porre fine all'eroica Resistenza palestinese.
La brutale superiorità militare di Israele, l'uccisione di più di 60.000 persone, la distruzione della maggior parte delle case, degli ospedali e delle scuole non sono bastati a concretizzare gli obiettivi genocidi di Netanyahu, ovvero spazzare via Hamas e salvare gli ostaggi con la forza.
I palestinesi hanno ottenuto il rilascio di centinaia di prigionieri e le cerimonie di consegna degli ostaggi israeliani sono diventate la dimostrazione della forza che cementa la Resistenza palestinese. Oltre a questo, otterranno un sollievo temporaneo dai continui bombardamenti che hanno permesso loro di ricostituire la propria forza. Il sionismo non è mai stato come oggi talmente messo in discussione agli occhi del mondo.
Allo stesso tempo, il governo israeliano continua ad attaccare la Cisgiordania. Più di 800 palestinesi sono stati uccisi dalle forze dell'Idf in Cisgiordania dal 7 ottobre. Hanno anche sgomberato il campo profughi di Jenin e inviato i carri armati per la prima volta dal 2002.
Finora Israele non è riuscito a stabilizzare un'occupazione di terra né a Gaza né in Libano. Come accaduto in altre guerre anticoloniali, come quelle del Vietnam e d’Algeria, questo potrebbe essere un fattore importante per la futura sconfitta di Israele.
In questo contesto, la dichiarazione di Trump che auspica l'espulsione dei palestinesi da Gaza e la sua appropriazione da parte degli Stati Uniti per trasformarla in una «riviere del Medio Oriente» ha avuto un effetto esplosivo. In pratica, è la legittimazione di una nuova fase qualitativa della Nakba, legata al tentativo di annessione della Cisgiordania. Ciò minaccia la seconda e la terza fase dell'accordo di cessate il fuoco e può portare alla ripresa del genocidio da parte di Israele.
Le dichiarazioni di Trump che chiedevano a Giordania ed Egitto di accogliere i palestinesi espulsi da Gaza non sono state accettate da questi Paesi né dall'Arabia Saudita. La situazione nell'intera regione è esplosiva ed è stata ulteriormente radicalizzata dalle dichiarazioni di Trump. Questi regimi temono che l'accettazione del piano di Trump possa provocare lo scoppio di una nuova primavera araba contro gli stessi governi. Ciononostante continueranno a portare avanti una proposta di conciliazione con Israele e Trump.
Il rovesciamento di Assad in Siria è una vittoria importante per il popolo siriano e un incoraggiamento per le masse dell'intera regione. L'Hts sta ricostruendo lo Stato borghese nel Paese e ha un progetto per imporre un nuovo regime bonapartista. Il suo piano è quello di ristabilire il Paese in accordo con la Turchia, l'Arabia Saudita e i Paesi imperialisti, senza confrontarsi con Israele. Ma non è riuscito a porre limiti alle libertà conquistate dal processo rivoluzionario che ha rovesciato Assad. Il processo siriano continua il suo corso e si intreccerà con l'intero conflitto nella regione, anche se fortemente limitato dalla crisi della direzione rivoluzionaria. È un esempio di vittoria che incoraggia le lotte contro le dittature locali.
Chiediamo la continuazione e l'espansione della campagna in solidarietà con la lotta palestinese contro il genocidio israeliano e il ripudio della cinica politica dei «due Stati». Difendiamo incondizionatamente il diritto della Resistenza palestinese a difendersi e a procurarsi armi come possibile.
Rivendichiamo l'espansione delle lotte in tutto il mondo in solidarietà con la Palestina, in difesa della rottura delle relazioni diplomatiche, militari e commerciali dei vari governi con Israele e contro la repressione da parte degli stessi delle lotte in solidarietà con la Palestina.

La sconfitta di Israele e la distruzione dello Stato sionista saranno possibili solo attraverso una combinazione di fattori: proseguimento ed espansione della lotta militare diretta, una nuova primavera araba, una nuova intifada sul territorio palestinese e l'espansione delle lotte di solidarietà in tutto il mondo. In altre parole, un processo rivoluzionario che superi e si scontri con le direzioni politiche che capitolano o collaborano con il sionismo.
Denunciamo i governi arabi per la loro complicità nel genocidio israeliano e per la loro inazione nei confronti d’Israele. Invitiamo i lavoratori di questi Paesi a mobilitarsi indipendentemente dai loro governi e a richiedere armi per la Palestina.
Siamo per una Palestina libera dal fiume al mare, democratica e laica, applicando la strategia della rivoluzione permanente, finalizzata alla lotta per un governo operaio e una rivoluzione socialista, per una Federazione delle Repubbliche Arabe Socialiste.

 

Prospettive

Le misure di Trump, oltre ad aggravare la crisi dell'ordine mondiale, tendono a produrre una maggiore polarizzazione politica. Questo non significa affatto che la Resistenza sarà annientata, ma porterà a più crisi politiche e a più lotte, alle quali dobbiamo essere preparati.
Non crediamo che la ripresa degli attacchi da parte di Netanyahu, in caso di rottura dell'accordo di cessate il fuoco, porrà mai fine alla Resistenza palestinese, come ha dimostrato l'ultimo anno di genocidio.In Ucraina la guerra non si fermerà per decreto di Trump. Da quando Trump lo ha attaccato e umiliato, tra l'altro, Zelensky è
salito di 7 punti in popolarità. Ora c'è più volontà di resistere militarmente. E anche in caso di sconfitta in guerra, l'imperialismo russo dovrà mantenere un'occupazione di terra nella regione, con tutto ciò che ne consegue.
La crisi dell'Ue è messa a nudo dall'umiliazione imposta da Trump e dall'incapacità di dare una risposta europea unitaria. Il rafforzamento dell'estrema destra nella regione è un'espressione dello stesso fenomeno, come si può vedere nella crescita dell'Afd in Germania, che ha raddoppiato i suoi risultati alle ultime elezioni federali ed è arrivata seconda. Ma le mobilitazioni che iniziano a verificarsi nella stessa Germania contro l'estrema destra indicano una crescente polarizzazione, così come i risultati di Die Linke, che ha attratto i voti dei giovani.
Le mobilitazioni contro Trump negli Stati Uniti possono ampliarsi. Non è un caso che le più grandi nel Paese degli ultimi decenni siano state quelle eplose a seguito all'assassinio di George Floyd durante la prima amministrazione Trump. Tuttavia, finora queste mobilitazioni non hanno ancora superato gli ostacoli del Partito democratico e la divisione del movimento di massa.
Le misure, gli interventi e gli attacchi di Trump, il volto osceno dell'imperialismo, stanno incoraggiando un aumento della coscienza antimperialista nel mondo. Per questo motivo la lotta antimperialista contro Trump deve essere portata avanti mantenendo in primo piano l'indipendenza dall'imperialismo russo e cinese.

 

Via Trump, Putin e Netanyahu da Ucrania e Palestina!

Armi alla Resistenza ucraina e palestinese!

Contro i piani di riarmo delle potenze imperialiste!

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